Ansia da esame nei bambini e ragazzi: come aiutare tuo figlio ad affrontare la fine dell’anno scolastico

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno scolastico, molti bambini e ragazzi iniziano a manifestare segni di ansia da prestazione: insonnia, mal di pancia prima di andare a scuola, crisi di pianto, irritabilità o blocchi nel momento dello studio.

È una situazione sempre più frequente, soprattutto in questi anni in cui le aspettative sono elevate e il confronto con i coetanei, anche tramite i social, è costante.

Vediamo insieme cos’è l’ansia scolastica, perché si manifesta e cosa può fare un genitore per aiutare il proprio figlio.


Cos’è l’ansia da prestazione scolastica

L’ansia da prestazione è una risposta emotiva intensa che nasce quando il bambino o ragazzo sente di dover dimostrare qualcosa – a se stesso, alla famiglia o agli insegnanti – e ha paura di fallire.

Si manifesta con sintomi fisici, emotivi e comportamentali, come:

  • Mal di pancia, nausea, mal di testa
  • Difficoltà a dormire o incubi
  • Irritabilità, scoppi di rabbia o pianto
  • Evitamento dello studio o della scuola
  • Blocchi di fronte ai compiti o al solo pensiero dell’esame

Perché nasce questa ansia?

I fattori scatenanti possono essere diversi:

  1. Pressione interna (es. “devo andare bene o deludo tutti”)
  2. Aspettative dei genitori o insegnanti
  3. Paura del giudizio o del confronto con i compagni
  4. Storia personale di insuccessi o insicurezza
  5. Bassa autostima e scarsa fiducia nelle proprie capacità

Cosa può fare un genitore per aiutare

Molti genitori, anche senza volerlo, aumentano la pressione sul figlio. Ecco alcuni consigli per supportarlo davvero:

✅ Cosa dire:

  • “So che ti stai impegnando, sono fiero di te a prescindere dal voto.”
  • “Quello che conta è che tu ci provi, non essere perfetto.”
  • “Se sbagli, non succede niente: possiamo sempre imparare insieme.”

❌ Cosa evitare:

  • “Se non prendi almeno 8, non vai in vacanza.”
  • “Lo sapevo che non ti impegnavi abbastanza.”
  • “Tuo fratello alla tua età era molto più responsabile.”

Strategie psicologiche semplici ma efficaci

Alcuni strumenti possono aiutare concretamente il bambino o ragazzo a gestire meglio l’ansia e aumentare la fiducia in sé:

  1. Tecniche di respiro e rilassamento prima di studiare o dormire
  2. Pianificazione dello studio con pause regolari
  3. Ristrutturazione cognitiva: aiutare il bambino a trasformare i pensieri disfunzionali (“non ce la farò”) in pensieri più realistici (“posso provarci e vedere come va”)
  4. Routine del sonno e alimentazione equilibrata
  5. Attività piacevoli prima e dopo lo studio per bilanciare lo stress

Quando rivolgersi a una psicologa

Se noti che tuo figlio:

  • Ha un blocco costante nello studio
  • Si sveglia piangendo o ha frequenti attacchi d’ansia
  • Non vuole più andare a scuola
  • Ha sintomi fisici che non hanno cause mediche evidenti

… può essere utile un breve percorso di sostegno psicologico, che aiuti a normalizzare le emozioni, dare strumenti pratici e prevenire un disagio più profondo.


Ricorda

L’ansia, se ascoltata e gestita, può diventare una risorsa per imparare a conoscersi meglio e affrontare con più serenità le sfide della vita scolastica.


Sono Barbara Marino, psicologa con approccio cognitivo-comportamentale, e lavoro con bambini, adolescenti e genitori per affrontare insieme situazioni come l’ansia scolastica, le difficoltà emotive e la gestione dello stress.

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